Una mia breve riflessione, che voglio lasciarti…
Faccio una premessa per la buona comprensione di questo articolo: Parlerò di unghie da salone, e non di nuove forme (che seguono altri canoni)
Nel lavoro quotidiano, ti ritrovi a lavorare su tantissime mani, tutte diverse (come puoi ben immaginare) e se impari ad osservarle attentamente, ti renderai conto che hanno una “naturale predisposizione”.
Allora a cosa bisogna fare attenzione?
- solchi ungueali laterali
- forma, dimensione e posizione dell’iponichio
- forma e lunghezza del letto ungueale
- condizioni di partenza della lamina
Vedo che a volte per “correzione” si intende realizzare vere impalcature!
Se costruiamo “un’ impalcatura” su una lamina non idonea, costantemente “sollecitata”, a lungo andare, questa sarà soggetta a troppe sollecitazioni e non sempre reggerà.
Questa “impalcatura” avrà un suo “peso” per cui avrà un certo impatto, su lamine più o meno predisposte o più o meno danneggiate (condizioni di partenza).
Da buon Architetto mi piace sempre fare il paragone con la costruzione di un edificio .
Immagino la lamina & tutto il lavoro (dalla preparazione fino alla struttura finita) un po’ come le “fondamenta” su cui costruire:
“Tutti gli elementi di una costruzione hanno una precisa funzione statica.
La prima operazione da fare è un’attenta analisi delle caratteristiche del terreno (base), e solo in seguito si passa alla scelta idonea sul tipo di fondazione-costruzione da realizzare (e ce ne sono diverse, un po’ come diverse sono le strutture ricostruite sulle diverse lamine).
Le “fondamenta” hanno il compito di trasmettere al “suolo” il peso “dell’edificio” stesso e devono garantire una solida base di appoggio, per garantire stabilità a tutta la “costruzione”.
È calzante questo mio paragone?
Architetto & Docente Gelsomina Auriemma
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